IL CORAGGIO DEL PLURALISMO DELLE IDEE
Ieri, 27 maggio, si è svolta all’Università la Sapienza di Roma una giornata di studio dedicata al grande storico dell’arte Enrico Crispolti, venuto a mancare lo scorso dicembre.
Lunghissimo l’elenco dei nomi illustri invitati a raccontare la loro esperienza di vita e/o di lavoro con lui e ancor più i semplici convenuti, allievi più o meno giovani, a testimoniare della imperitura validità della sua ricerca, del suo metodo di studio e della sua ottica orizzontale, “cioè di quell’ottica culturale specifica quanto anche culturalmente più lata del tempo e del luogo al quale si rivolge la nostra attenzione ricostruttiva.”
E così, in un tour de force lungo più di 8 ore, Crispolti è rivissuto nelle parole di molti studiosi della materia, professori emeriti dell’università, giornalisti e direttori, eredi di importanti archivi e artisti grati e commossi. E poi, in penultima fila c’ero anch’io, studentessa perenne, studiosa instancabile, spettatrice solitaria. In un turbine di ricordi e riflessioni, mi sono tornati alla mente gli anni dell’università, anni spensierati in cui, nonostante le difficoltà, ero sempre pronta a rimettermi in gioco. Così come, per altri versi, ha fatto il mitico Crispolti, particolarissimo psicoanalista dell’arte, che con la sua esperienza di vita e di critica “partecipata” è stato per noi tutti un esempio. Grazie Maestro, che la terra ti sia lieve.