E’ stata prorogata fino al primo settembre la mostra di Carla Accardi presso il Palazzo delle Esposizioni, dove è allestita dal sei marzo scorso. L’evento è stato creato per celebrare il centenario della nascita dell’artista, figura cardine della cultura visiva contemporanea italiana e internazionale. Raccoglie circa cento opere e abbraccia l’intera sua biografia da Trapani, dove nasce nel 1924, fino a Roma, dove giunge nel 1946 e in cui ha risieduto sino alla scomparsa nel 2014.
Aderente alle istanze della contemporaneità, il suo lavoro è stato negli anni determinante per la nascita e lo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte: dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte dematerializzata, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nella pittura degli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila.
Il percorso espositivo è stato progettato per evidenziare alcuni aspetti del lavoro di Carla Accardi: la sua predilezione per i contrasti, che metteva in risalto per poi destinarli a nuove integrazioni, insieme alla scelta di esprimersi attraverso il segno e all’attitudine a reinventarlo incessantemente, per collaudare di continuo nuove convivenze o nuovi rapporti con lo spazio e la superficie.
Nel corso della sua vita Carla Accardi ha dialogato spesso con intellettuali e artisti di più giovani generazioni, incrementando gli stimoli per nuove ricerche, ripercorrendo il rapporto tra l’arte e il femminismo, nello scenario contemporaneo e scegliendo da subito la pittura astratta, affermando che questa dimensione le era sempre sembrata più favorevole alle artiste donne, in primis per l’assenza di elementi iconografici tradizionalmente dedicati a imprese maschili.
Curata da Daniela Lancioni e Paola Bonani, curatrici dell’Azienda Speciale Palaexpo, l’esposizione, sia per numero che per l’importanza delle opere, si configura come la più esaustiva sino ad ora dedicata all’artista.